Algoritmo di Instagram – Quale social network nella scena attuale è amato e frequentato come Instagram? Nessun social prima d’ora aveva avvicinato così tanti utenti al mercato del business dell’immagine, questo è certo. Ma ultimamente qualcosa è cambiato, qualcosa che sembra aver distrutto i sacrifici di molti. Vediamo di fare il punto della situazione e capire come battere l’ algoritmo di Instagram nel 2020.

Instagram e la sua evoluzione – Algoritmo di Instagram

Instagram è decisamente il social più connesso al business dei nostri tempi, veicolo di immagini, di personaggi, di emozioni e soprattutto di denaro. E per questi ed altri motivi sono moltissimi quelli che oggi si avvicinano alla piattaforma. Negli ultimi anni è passato da 90 milioni di utenti nel mondo, agli inizi del 2013, agli 800 milioni di utenti attivi nel 2017, al miliardo del 2018..ed è in costante crescita.

Ma non dimenticare che Instagram, come altri social, è un’azienda, e come tale ha bisogno di sviluppare dei guadagni. I numeri sono soldi, e i soldi nel business sono tutto. Ecco perché è nato il maledettissimo ALGORITMO di Instagram.

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Per coloro che non ne avessero mai sentito parlare, l’algoritmo è il sistema con cui Instagram determina in che ordine devono comparire i post nella home di ogni utente, nella schermata esplora, nei popular degli hashtags e così via.

L’algoritmo come avrai sentito cambia di continuo, se ultimamente hai notato un calo nei like o nel reach del tuo profilo, consolati, ne siamo stati affetti tutti.

L’obiettivo di Instagram, per quanto crudo possa essere, è quello di venderti la sua pubblicità. Una volta l’algoritmo ragionava in ordine cronologico, tu postavi la tua foto alle 15 e in qualche secondo tutti gli utenti connessi potevano vedere il tuo contenuto nel loro “feed”, mettere like, commentare e così via. Oggi purtroppo non è più così.

L’algoritmo di instagram killer della visibilità

Sfortunatamente adesso, date le ultime modifiche all’algoritmo, nel momento in cui posti la tua foto solo un fortunato 15 o 20% dei profili che ti seguono riusciranno a vedere il tuo contenuto. E tuttavia anche in questo caso dipende.

Se nei primi minuti dopo che hai pubblicato il tuo post esso riscontra un certo interesse e un volume di like e commenti, Instagram potrebbe posizionarlo nei popular degli hashtag che hai utilizzato o nella sezione esplora. Se questo non accade Instagram potrebbe mettere in tuo post nel dimenticatoio, oscurlarlo, cosa che causerebbe il rallentamento delle ‘performance’ del post, ovvero una ulteriore diminuzione dell’engagement su quel post che andrebbe man mano spegnendosi.

Il fatto è che Instagram restringe di proposito il tuo bacino di utenza, mostrando la tua foto solo ad una esigua fetta di followers. Se vuoi raggiungere anche gli altri, ti tocca pagare per mettere in evidenza il tuo post. In questo modo, aziende e professionisti che hanno la necessità di raggiungere un pubblico maggiore, si ritrovano a sganciare i verdoni per essere visibili.

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Il ragionamento è da strozzini in quanto paghi per raggiungere la tua stessa audience, ovvero coloro che volontariamente hanno scelto di seguirti. Ti è sostanzialmente negato un diritto basilare.

Ma ricorda, nel business (soprattutto in uno da miliardi di dollari quale Instagram) tutto vale. In fondo tu come tutti gli altri sei un numero, e come tale, soldi. Forse quando è nato, Instagram era concepito per coloro che volevano condividere i propri momenti con la rete attraverso foto. Nel mondo di oggi, è solo una macchina da soldi. Bella grossa aggiungerei. Come cambia il mondo quando ci sono di mezzo i soldi

Nelle novità introdotte dalle ultime modifiche all’algoritmo inoltre si nasconde una ulteriore trappola. Non solo l’ordine dei post non è più cronologico, ma è anche basato sugli interessi.

Ciò significa che l’algoritmo di instagram sceglie che categoria di contenuti mostrarti basandosi sui tuoi interessi. (Questo inevitabilmente succede anche agli altri, motivo per cui spesso improvvisamente non vedi più una determinata persona nel tuo feed).

Come fa questo? Analizzando gli account che segui e con cui interagisci di più, gli hashtags usati nei post che tu apprezzi di più, in sostanza il tuo comportamento sulla piattaforma.

Che account dovrei seguire per l’algoritmo di instagram? Perché?

Una cosa su cui prima di adesso non avevamo mai riflettuto è proprio la questione del chi seguire e dei contenuti con cui interagire. Perché? Che vuol dire ‘chi seguire’?? Non posso più seguire indistintamente coloro che mi piacciono?

Certo che puoi, ma sappi che ultimamente Instagram prende nota di queste informazioni e le inserisce nella tua scheda del database. Significa che se segui un account fotografia, uno fitness e uno travel, lui registra che tu sei interessato a questi 3 filoni di contenuti e ti propone di conseguenza SOLO questo tipo di contenuti, a volte in un ordine insopportabile e robotico, magari mostrandoti 10 foto dello stesso utente (che paradossalmente ti istiga a disseguire..).

Fino a qui tutto ok, dove nasce il problema? Nasce nel fatto che Instagram applica questo ragionamento a tutti, e se uno dei tuoi account preferiti si occupa di cucina, un bel giorno l’algoritmo di Instagram decide che l’argomento cucina non ti interessa più e lo spazza via dal tuo feed, proponendoti gli altri contenuti che ritiene più opportuni per te. In pratica tu non vedi più persone dall’oggi al domani, e questo succede pure agli altri, con conseguente riduzione dell’engament tuo e loro, e una maggiore fruizione di contenuti virali, che Instagram pensa piacciano alla maggior parte degli utenti.

In pratica, per assicurarsi che i contenuti piacciano a tutti, Instagram globalizza il feed proponendo a ruota sempre gli stessi contenuti molto apprezzati, oscurando tutto quello che non performa al meglio.

Ma c’è un altro lato della medaglia, ovvero che l’algoritmo di Instagram proverà ad inserirti in una nicchia specifica e di conseguenza a PROPORTI a quella determinata nicchia.

Per farti un esempio ti parlo del nostro account, Positivitrip. Noi ci occupiamo di travel, e cerchiamo di seguire tendenzialmente account che si occupano di travel. Il perché è semplice, quando un utente arriva su un profilo travel, Instagram potrebbe suggerirgli anche il nostro perché ci cataloga nella sezione TRAVEL.

https://www.instagram.com/p/BqpJHjGj0ux/
Ci segui già su Instagram? 😃

E quindi ti starai chiedendo: significa che non dovrei seguire gli account che mi piacciono perché appartenenti ad altre nicchie? La risposta è che l’interazione è più importante della nicchia in cui operi. Non ha alcuna importanza se gli account con cui interagisci sono inseriti in altre nicchie, conta più QUANTO SEI ATTIVO sulla piattaforma. Solo così potrai bilanciare a ciò che l’algoritmo di Instagram ti toglie nel suo tentativo di riordinare per interessi (la cosa fa innervosire parecchi, lo sappiamo).

Se segui ed interagisci principalmente con account della tua stessa nicchia hai una possibilità in più di essere inserito dall’algoritmo di Instagram nel tipo di contenuto che proponi, ma questa non è una regola aurea e alla fine dei conti il ritorno che genera la tua interazione ha sicuramente benefici maggiori del seguire una linea robotica.

Se interagisci con il nostro account ad esempio, essendo noi entrambi molto attivi su Instagram, inneschi un meccanismo di ‘socializzazione’ che può portarti ad essere notato da noi e dagli utenti che regolarmente interagiscono con noi, in sostanza entri nel cerchio, ti inserisci in una community. E chi fa questo tutti i giorni sa benissimo quanto sia difficile oggi creare una community attiva e costante.

Un altro modo in cui Instagram ti cataloga in una specifica nicchia è attraverso gli HASHTAGS.

Quanti hashtags dovrei usare? E quali?

Qualche tempo fa era di dominio pubblico che sui tuoi post avevi 30 hashtags a disposizione da usare. Questa informazione ahimè, con l’arrivo delle ultime modifiche dell’algoritmo di Instagram 2020 non è più così chiara e semplice.

Data l’esplosione dell’uso degli hashtags degli ultimi anni, soprattutto spesso abusati, Instagram ha deciso di dare un senso diverso a questo utile strumento.

Al momento attuale, è meglio usare meno hashtags e sceglierli con la massima cura. Il consiglio (e qui sappi che ci sono diverse scuole di pensiero) è di usare fra i 5 e i 10 hashtags per post, e di bilanciare fra quelli sotto i 500mila post e solo qualcuno più grande. Non vorrai competere con una piazza tanto ampia come quella di un hashtag con 23milioni di post, come speri che il tuo post emerga?

Oltretutto gli hashtag troppo grossi sono spesso pericolosi, in quanto Instagram ne riduce la visibilità perché troppo popolari e generici, che quindi non permettono di catalogare bene il contenuto, come paradossalmente l’hashtag #travel o #world.

Selezionare gli hashtag non deve essere casuale perché anche in base a quali usi e la loro ‘dimensione’ Instagram si farà un’idea di dove collocarti e come. Se ad esempio noi ci occupassimo di fashion, non useremmo mai l’hashtag #mangiatecongliamici, ne tantomeno quello #fashion. Il primo perché è fuori nicchia, il secondo perché essendo abusato e troppo generico non ci aiuterebbe a inserire il nostro post nella giusta sezione. Questo per aiutarti a capire quanto sia importante settorizzare il contenuto che pubblichi ancor prima di darlo in pasto all’algoritmo. Ricordati che stai avendo a che fare con un computer.

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Avrai anche notato che ultimamente quando selezioni una foto dalla pagina esplora per visualizzarla, scorrendo sotto non trovi più le altre presenti nella pagina precedente, bensì tutta una serie di foto correlate a quella che hai selezionato.

Perché? Perché gli hashtag utilizzati in queste foto permettono all’algoritmo di Instagram di catalogare il tipo di contenuto e riorganizzarlo sulla base degli interessi dell’utente.

Ecco quanto è importante scegliere gli hashtag giusti, pensa alla visibilità che potrebbe portare al tuo profilo anche solo essere nelle foto che visualizzi scorrendo i popular di un determinato hashtag!

L’importanza della caption agli occhi dell’algoritmo di Instagram

Oggi la gente va sempre più di fretta, non c’è tempo per leggere, nessuno ha voglia di stare li ad approfondire cosa vuoi dire ma solo scrollare scrollare scrollare. Ma con qualche eccezione.

Le caption migliori rimangono quelle brevi e altamente comunicative, come direbbero all’estero catchy (che catturano l’attenzione). Tuttavia in alcuni casi è più utile creare caption più lunghe che raccontino una storia. Se il tuo obiettivo è far si che la tua audience ti conosca meglio, come nel caso di un blogger o un personaggio pubblico, potresti utilizzare questo semplice strumento per fare micro-blogging. Dai un’occhiata alla caption sotto!

https://www.instagram.com/p/BsDU5atHGnh/
Ci stai seguendo su Instagram? 😃

È utile seguire gli hashtags?

Perché Instagram ha reso possibile seguire gli hashtags? Secondo la logica degli sviluppatori serve a migliorare la user experience, ovvero a semplificare i passaggi all’utente che vuole seguire una linea specifica di contenuti.

Ipotizziamo che siamo patiti di Ferrari, ma che non vogliamo seguire account di arabi ricconi che postano 1 foto della Ferrari ogni 10 scatti di loro sdraiati in vasca con calici di champagne e ballerine russe a fianco.   Seguendo l’hashtag #ferrari riusciremo a vedere tutti i post pubblicati al riguardo e otterremo così i contenuti che ci interessano sulla home, evitando ciò che ci interessa meno.

Quindi c’è da chiedersi: è utile seguire gli hashtags? Da una certa prospettiva si, potrebbe esserci utile a seguire alcuni contenuti specifici, monitorare l’andamento di un particolare interesse, confrontarci con i concorrenti e scoprire nuovi hashtags di tendenza.

https://www.instagram.com/p/BrvB2Ajn2HG/
Sapevi che ogni Domenica puoi trovarci in TV al fianco di Licia Colò? 😃

Come scegliere gli hashtags per l’algoritmo di instagram?

In passato bastava scaricare un’app, selezionare gli hashtags più popolari, fare copia e incolla, ed il gioco era fatto. Oggi non potrebbe esserci cosa più sbagliata da fare se vogliamo posizionare bene i nostri post.

Scegliere gli hashtags giusti diventa sempre più complicato, perché oltre il fatto che devono essere di nicchia, devono pure essere di tendenza.

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Il metodo più semplice per trovare hashtags di nicchia è proprio attraverso Instagram. Vai nella barra di ricerca, digita l’argomento di interesse e vedrai comparire tutti gli hashtags correlati ad esso. Seleziona quello più adatto alle tue esigenze, tenendo a mente di sceglierne uno con meno di 500mila post. Una volta selezionato, vedrai comparire altri hashtags ad esso simili e connessi.

Prenditi il tempo di analizzarli e vedere come gli utenti usano quel determinato hashtag, se i risultati mostrati fra i popular esprimono al meglio il tipo di contenuto che vuoi pubblicare. In questo specifico caso, postando su un hashtag relativamente piccolo e di nicchia, ben 3 delle nostre foto su 9 totali compaiono nella sezione popular.

Quanto deve essere popolare l’hashtag?

Più piccolo è l’hashtag più è facile in qualche modo entrare nei suoi popular. Ma è anche vero che diventa più difficile trovare un hashtag che ultimamente va forte e non è troppo popolare per le nostre esigenze. Per trovare quel tipo di hashtag ti toccherà andare ad analizzare i big account leader nella tua nicchia, e capire quale degli hashtag usati riscontra di più il tuo stile e l’interesse degli utenti di Instagram.

Questa ricerca può richiedere un pò di tempo, ma è assolutamente cruciale se vuoi battere l’algoritmo di Instagram nel 2020. Il mondo della rete si fa sempre più pieno di informazioni, e per emergere è sempre più necessario essere settorizzati, specifici in una determinata nicchia.

Pensi che una nicchia come quella dei viaggi sia già specifica? Se così, non hai analizzato abbastanza bene quello che succede attorno a te. Basti pensare alla differenza tra i viaggi low budget, i viaggi luxury, quelli zaino in spalla, quelli con bambini e così via, per ognuna di queste sfere c’è tutto un universo di hashtag che ruota intorno a loro.

Settorizzare il tuo contenuto in una sotto nicchia ti aiuterà ad emergere prima e a diventare leader in quella determinata area di interesse, per poi gradualmente scalare la nicchia principale.

Hashtags italiani o internazionali? – Algoritmo di Instagram

La domanda ha un suo senso, per cui rispondiamo in maniera logica. Come spiegato su, l’hashtag ha il potere di stabilire dove verrà posizionato il tuo contenuto, di conseguenza il pubblico a cui esso viene mostrato. Quindi diventa tutta una questione di interessi.

Se il tuo obiettivo è raggiungere un pubblico italiano, la scelta più sensata è probabilmente scegliere hashtags attivi sul panorama nazionale. Se noi ci occupassimo di classi di yoga in Parco Sempione a Milano, non useremmo mai l’hashtag #yoga con quasi 47 milioni di post, ne tantomeno l’hashtag #yoganewyork perché non ci condurrebbe all’utente che vogliamo raggiungere con quel post.

Applica questo ragionamento mentre cerchi gli hashtag giusti per te e seleziona con cura riferendoti ai tuoi obiettivi.

Che contenuti postare? – Algoritmo di Instagram

Domanda da codice rosso. Se non hai ancora un account Instagram ti sarà più facile scegliere una nicchia specifica che non ha una fortissima concorrenza (esempio goliardico: quanti account si occupano di accessori per il barbecue?!). In questo dovremmo prendere spunto dai geniali americani ed interpretare da subito Instagram per quello che realmente è: una vetrina per vendere. Che si tratti di un personaggio, di un arte o di un oggetto, stiamo pur sempre parlando di vendita.

Se hai già una tua linea di contenuti farai bene ad analizzare ciò che hai pubblicato negli ultimi periodi e ad identificare quello che piace di più alla tua audience. Utilizza gli strumenti che lo stesso Instagram ti mette a disposizione (come gli insight), per capire cosa preferiscono i tuoi followers e produrre più contenuti come quello.

Se la tua galleria è un insieme di selfie con te in facce alla Paperino, beh, cerca di capire che cosa stai vendendo alla tua audience ed eventualmente cosa puoi fare per migliorare. Senza miglioramento non puoi aspettarti una crescita.

Cosa sapere sull’algoritmo Instagram Stories nel 2020

Una volta arrivati a questo punto tutti si fanno delle domande anche per quanto riguarda l’algoritmo Instagram stories, perché sorge spontanea la domanda: l’algoritmo di Instagram influisce anche sulle Instagram stories? Influisce sulle visualizzazioni e sul posizionamento?

La risposta in realtà la conosci già perché per quanto è vero che una piattaforma frequentata da 1 miliardo di utenti debba essere in qualche modo regolata, è altrettanto vero che per quello che riguarda la questione algoritmo Instagram stories ci deve per forza essere un sistema che organizzi i contenuti in maniera semplice e specifica. E soprattutto per interessi.

Come avrai notato, ultimamente Instagram ha fatto dei cambiamenti (strano vero?!) reimpostando la pagina esplora, separandone i contenuti in categorie. L’algoritmo Instagram stories in questo caso andrà a fare un lavoro simile a quello fatto per i post: selezionare, catalogare, proporre. Ed anche in questo caso, trattandosi di un sistema, quello che conta di più è sempre il risultato; ecco perché ti capiterà di trovare nella pagina esplora, nel 99% dei casi, contenuti già ampiamente apprezzati, con una valanga di like, commenti, visualizzazioni eccetera.

Tuttavia la spiegazione dell’algoritmo Instagram stories non è così semplice in quanto durante la giornata normalmente si tende a pubblicare più storie in più orari; ma non sempre otteniamo gli stessi risultati. Come mai?

Considera che i tuoi followers potrebbero seguire all’attivo altri 1000 instagramers oltre te, il che rende già complicato essere seguiti a discapito di altri. Oltretutto ogni volta che pubblichi una storia l’algoritmo Instagram stories dovrebbe far risalire il tuo nome utente nella lista in alto, ma questo può non essere vero in tutti i casi. (Guarda lo strano ordinamento cronologico della foto sotto, che ci propone le storie dei profili che seguiamo di più).

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Noti un ordinamento temporale?

Questo succede perché i tuoi followers potrebbero essere attivi visualizzatori di una specifica fetta di instgramers, che gli vengono di continuo proposti e riproposti, dando così meno visibilità alle tue storie. Ricorda che l’obiettivo primario dell’algoritmo Instagram stories è sempre quello di far rimanere gli utenti sulla piattaforma il più a lungo possibile; ed il modo più semplice e banale è proprio quello di far vedere loro i contenuti che apprezzano di più.

Come si può quindi raggirare l’algoritmo e avere risultati migliori nelle storie?

Algoritmo Instagram Story – Come influiscono gli hashtag?

Ma davvero siamo arrivati al punto in cui gli hashtag influiscono sull’algoritmo Instagram story?? Per quanto sia complicato comprendere tutti i dettagli di questo garbuglio che gli sviluppatori hanno combinato, proviamo a spiegarti la questione algoritmo Instagram story in maniera semplice e diretta.

Quando sono nate le storie di Instagram non si sapeva esattamente che direzione avrebbero preso. C’era ovviamente un piano ben strutturato dietro (distruggere Snapchat ovvero la concorrenza, ed affermarsi sul mercato); tuttavia nessuno si aspettava gli effettivi risultati ottenuti. Oggi possiamo dire che Instagram non ha solo fatto ciò che si prometteva di fare ma è andata ben oltre: ha creato una vera e propria rivoluzione all’interno del social stesso, e dei social per esteso.

Tralasciando l’utilità e il lato buffo delle GIF e di tutti gli altri adesivi che oggi si possono inserire nelle storie come sondaggi, domande e simili, con l’inserimento dei link indirizzanti a piattaforme esterne come i blog, YouTube eccetera, Instagram ha davvero regalato un valore aggiunto. Ha dato la possibilità a tutti i creatori di contenuti di usufruire di un potentissimo strumento per dirigere traffico dove si vuole, addirittura all’esterno della piattaforma!

Ma era inevitabile affrontare la questione algoritmo Instagram story negli uffici della direzione, perché come dicevamo anche questi contenuti hanno bisogno di un loro ordinamento e posizionamento.

In particolare, una cosa che può cambiare in maniera drastica le prestazioni delle storie è proprio la presenza di hashtag e geotag. Spieghiamoci meglio.

Come per i post, anche nel caso delle storie di Instagram gli hashtag hanno un ruolo specifico e parecchio utile. Questo proprio perché l’algoritmo Instagram story è programmato per inserire il tuo contenuto in un filone specifico (hashtags) e posizionarlo (mettendolo in visibilità o no) in base alla risposta che riscontra da parte degli utenti.

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Facciamo un esempio pratico. Pubblichi una storia alle 13 con te che parli e mangi un panino. Inserisci nella storia gli hashtags #panino #pausapranzo #fame e #milano, con geotag <Milano>. Nel momento in cui la pubblichi l’algoritmo Instagram story andrà a posizionare la tua storia nelle storie degli hashtag che hai inserito e nelle storie del geotag di Milano.

Gli hashtag che hai utilizzato amplificheranno così la visibilità della tua storia, posizionandola insieme a tutte le altre storie che hanno utilizzato quegli stessi hashtag. Tradotto in soldoni coloro che seguono gli hashtag #panino, #pausapranzo, #fame e #milano vedranno la tua storia mentre visualizzano le altre storie dello stesso hashtag, quelle di tutti gli utenti che in quel giorno hanno utilizzato gli stessi hashtags all’interno delle loro storie.

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Allo stesso modo coloro che si trovano a Milano potranno vedere la tua storia insieme a tutte le altre in cui è stato utilizzato il geotag <Milano> attraverso la Instagram storia legata alla localizzazione <Milano>.

Ma questo esserci nelle storie degli hashtag e della località in sé non garantisce che la tua storia rimanga visibile a lungo. Qui entra in gioco l’algoritmo Instagram story, che stabilirà se darti visibilità o no basandosi ovviamente sulla reazione degli utenti che visualizzano la tua storia (eventuali commenti, risposte a sondaggi che tu inserisci, reazioni, eccetera). L’algoritmo Instagram story acquisirà dati come ‘quanti tocchi ci sono stati per passare avanti‘ , ‘quante risposte’, ‘quanti hanno guardato la tua storia fino alla fine’ e così via, e li utilizzerà per valutare se tenere il tuo contenuto in visibilità o dare spazio ad altro.

Abbiamo parlato in maniera più approfondita di questo nell’articolo come aumentare le visualizzazioni delle storie su Instagram, ma quello che devi tenere a mente quando si parla di algoritmo Instagram story è che se vuoi aumentare la copertura del tuo account, usare gli hashtag giusti e attinenti alla tua nicchia può di sicuro aiutare.

Come battere l’algoritmo di Instagram nel 2020

Se sei arrivato fin qui ti sarai reso conto che oggi è piuttosto complesso riuscire ad essere visibile ed avere un profilo efficace su Instagram. Ciò non toglie che con i giusti accorgimenti puoi migliorare la tua presenza on line e iniziare a guadagnare da Instagram.

Adesso che hai più chiaro il modo in cui Instagram funziona nello specifico, rimane da capire che passi concreti puoi fare per migliorare l’account e renderlo più efficace e più apprezzabile ai tuoi followers.

Abbiamo messo insieme per te una lista di consigli pratici che ti aiuteranno a migliorare da subito il tuo account, a renderlo più visibile e a farlo crescere ottenendo più followers e più engagement, il tutto in maniera organica. La trovi nell’articolo come avere successo su Instagram.

Buona lettura! Anzi, Buon Algoritmo di Instagram!

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https://www.instagram.com/p/Bo_dPWxi8Do/
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10 Comments

  1. Interessante. Eppure il vostro profilo perde follwers da un po’…

    • Positivitrip Reply

      Hai ragione Gigi, anche noi in passato abbiamo applicato strategie non vincenti, ecco perchè siamo qui a parlare di strategie organiche. Saprai bene che oggi più che i numeri servono i contenuti e la qualità, ed è per questo che i profili che si intende usare per lavoro dovrebbero essere seguiti in modo differente. Speriamo l’articolo ti sia stato utile 🙂

  2. Wow che articolo utile e dettagliato! Avete qualche professionista del settore da consigliare.?

    • Positivitrip Reply

      Ciao Enrico, grazie mille! Siamo felici tu abbia apprezzato l’articolo!! Possiamo indirizzarti senz’altro a qualcuno, dipende cosa ti serve nello specifico! Dicci di più e saremo felici di aiutarti 🙂

  3. Ciao! In merito invece alla geolocalizzazione questo algoritmo come la influenza? Mi spiego meglio utimamente nonla nostra attività non compare più tra le scelte dei luoghi proposti per la posizione mentre fino a qualche mese fa comparivamo subito. Un sincero grazie a chi mi sa dare qualche indicazione in merito. Trudy

    • Positivitrip Reply

      Trudy non ho ben capito, la tua attività è sparita dai luoghi presenti nella geolocalizzazione? Se è così non è una questione di algoritmo, dovresti farlo presente al supporto di IG o vedere se riesci a ricreare la posizione (che poi gli utenti andranno a selezionare)

  4. Francesco Pappalardo Reply

    ciao ,complimenti per gli articoli; premesso che non ho interessi economici con instagram vengo ai punti che vorrei comprendere : per quale motivo è meglio avere più persone che ti seguono rispetto a quelle che segui , è una questione di prestigio? ; sono un dilettante fotografo e amo viaggiare e instagram mi dà la possibilità di vedere ( o rivedere ) luoghi anche con prospettive diverse o tecniche fotografiche nuove , sono entrato con questo spirito ma mi sembra di dovermi mettere sempre in competizione per essere più visto : questo è molto frustrante. Infine mandare a quel paese con insulti chi ha utilizzato il sistema follower-unfollower è poco elegante ? è come andare a letto con una ragazza per poi capire che voleva solo soldi 🙂 ma che vadano a farsi f….. . Grazie Francesco

    • Positivitrip Reply

      Francesco possiamo capirti appieno, purtroppo Instagram oggi non è il posto che vorremmo fosse. L’unico modo per prendere il meglio da esso è viverlo come è giusto che sia, ovvero come un social, senza competizione né rincorsa a qualcosa che non si sa cos’è. Per quanto riguarda i bot ho paura che la lista di gente da mandare sarebbe davvero lunga e non ci stanno tutti in quel paese 😂 Buon Insta! Grazie a te 😊

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