Che le Filippine siano un luogo (e mille luoghi insieme) bellissimo non avevamo dubbi neanche prima di andarci, anche se in realtà non ci saremmo mai aspettati di vedere tutta la bellezza, la varietà e la quantità di colori di cui abbiamo avuto modo di godere nel mese passato tra quelle che possiamo definire alcune delle isole più belle dell’intero Oceano Pacifico.

In particolare nel nostro recente viaggio ci siamo concentrati sulle isole di Cebu, Palawan e Coron. Le abbiamo raccontate nel nostro profilo Instagram, se usi il social passa a trovarci, nelle “storie in evidenza” potrai anche vedere numerosi frangenti del viaggio.
Abbiamo esplorato le isole lentamente, spesso a bordo di uno scooter per non perderci neanche gli scorci nascosti. Oltre cascate dai colori sgargianti abbiamo anche visto alcune delle spiagge e degli scenari tropicali più belli che abbiamo mai potuto ammirare in giro per il mondo. Tanto belli da restarti marchiati a fuoco sulle retine e da mancarti nel momento esatto in cui li lasci.
Dato che le attrazioni e attività più piacevoli di queste zone si svolgono appunto in acqua, qui di seguito ti raccontiamo un’esperienza assolutamente straordinaria che abbiamo provato di persona e che non puoi perderti se vai da quelle parti: il tour in barca di 3 giorni e 2 notti da El Nido a Coron!

Cerchi un tour nelle Filippine per esplorare le isole al meglio?
Come se non fosse già abbastanza complesso raccogliere la bellezza delle Filippine in un solo viaggio, a semplificarci le cose ci pensa il territorio stesso: nella sola area di Palawan ci sono solamente 9000 isole.
Arrivati all’aeroporto di Puerto Princesa, dopo aver esplorato un po’ l’area, abbiamo preso un minivan verso nord che ci ha portati dapprima al borghetto di mare di Port Barton (bellissimo e molto rilassato pur avendo anche uno spiccato senso del divertimento serale, vedi le stories per capire meglio) e infine a El Nido, il cuore pulsante dell’isola.
Da El Nido partono numerosi tour per esplorare l’arcipelago, con tappe talmente belle che le rifaremmo in loop ogni giorno. Ma il tour più bello (e completo) da fare in queste zone rimane quello che va da El Nido a Coron, in una spedizione in mare di 3 giorni e 2 notti, che abbiamo avuto la fortuna di fare con Buhay Isla, affiancati da un team altamente competente fatto di ragazzi competenti e simpaticissimi, pieni di vita, con ottime capacità di coinvolgere e di dirigere un gruppo fino al centro dell’oceano in tutta sicurezza.

Quando stavamo cercando online informazioni sulle compagnie che fanno questa spedizione era tutto un po’ confuso e poco esplicativo per rispondere alle nostre domande in merito a come fossero le barche, le tappe, i pasti, le strutture per le notti e così via, per cui qui di seguito oltre a raccontarti come si svolge ti mettiamo una serie di informazioni interessanti che speriamo ti aiuteranno a decidere se questa esperienza può fare al caso tuo e se dovresti inserirla nel tuo prossimo viaggio nelle Filippine.
Com’è vivere per 3 giorni e 2 notti in alto mare?
Innanzitutto per darti un’idea geografica della rotta che la barca segue nel tour da El Nido a Coron, le macro tappe sono Cadlao, Linapacan, Culion e infine Busuanga.
Ovviamente in mezzo vengono fatte moltissime tappe intermedie, che potrebbero essere diverse di volta in volta per via delle condizioni del mare e del clima in generale, ma che ti possiamo assicurare ti regaleranno meraviglia letteralmente ad ogni metro.
Di solito vengono sempre fatti 3-4 stop durante la giornata, che inizia intorno alle 8 e finisce (quantomeno per quanto riguarda la navigazione) intorno alle 16/17.

La barca su cui siamo stati noi è ampia e spaziosa, con diverse aree per momenti differenti della giornata. Innanzitutto c’è una coperta che può tranquillamente contenere un gruppo di 20 oltre l’equipaggio, quindi si sopravvive benissimo anche se non si è grandi fan del sole. Lo stesso spazio viene usato per i pasti e i momenti di briefing pre-attività e simili.
Inoltre ci sono due corridoi esterni su cui, discretamente, ci si può anche sdraiare per godersi il panorama e la navigazione, più una base solida al piano superiore per gli amanti della tintarella. A bordo c’è un bagno, come lo definiva l’equipaggio “eco-friendly“, alimentato da acqua del mare che viene su solo mentre si naviga, che in linea di massima fa il suo lavoro.

A poppa c’è anche una cucina in cui il team prepara tutti i pasti che vengono serviti a bordo, dalle colazioni ai pranzi passando dagli spuntini che vengono serviti a metà mattinata e nel pomeriggio, tutti deliziosi e sempre freschi, con ricette locali sempre diverse.
Possiamo affermare senza esagerazione che nei 3 giorni di avventura a bordo abbiamo mangiato meglio che in tutto il resto del Paese! Nonostante noi non mangiamo carne abbiamo sempre avuto l’alternativa di pesce e numerose preparazioni interamente vegetariane in modo da soddisfare diversi tipi di esigenze alimentari.





Per non parlare della dolcissima sensazione di avere sempre qualcuno che si prende cura di te, ad ogni ora della giornata, che ti catapulta a quei momenti in cui la mamma ti preparava la merenda addolcendoti la giornata. Subito dopo puoi di nuovo tornare a giocare in acqua tra tuffi ed esplorazione e la cosa è abbastanza piacevole.
In barca qualora volessi puoi portare anche degli spuntini tuoi ma in linea di massima il cibo non manca mai. Da notare che anche i drink sono serviti a bordo e ce ne sono in abbondanza, tra bevande gassate, succhi e persino altro che a discrezione dell’equipaggio potreste trovarvi come bonus nella vostra esperienza😊.
Il meraviglioso mare dell’arcipelago
Difficile esprimere tutte le cose meravigliose che abbiamo visto lungo la navigazione, tra soste inaspettate e le mete in cui si trovano i base-camp dove pernottare, ma di sicuro durante il tour da El Nido a Coron non ci si annoia mai e se capitano momenti più calmi, vedi quelli delle lunghe tratte di navigazione, ne approfitti per rilassarti e goderti la pace che solo il mare sa regalare.

Al massimo schiacci dei pisolini e recuperi le energie che reinvestirai subito dopo in tuffi e nuotate. Durante le soste infatti sono previste numerose attività tra cui lo snorkelling, in alcuni punti meravigliosamente colorati dei fondali delle Filippine, ed esplorazioni minori dentro grotte e altre insenature della costa.
Tutto questo oltre ai momenti dedicati al semplice relax in spiaggia, ad aprire un cocco con le mani e berne l’acqua, a giocare a pallavolo sulla sabbia, al passeggiare su isole letteralmente deserte in mezzo all’oceano e a tutti quegli spazi di cui godi in assoluta tranquillità mentre scopri un arcipelago bellissimo in cui ci sei tu e la natura.




Ogni pomeriggio ci si ferma poi ai base-camp su terra ferma, che anche in questo caso possono variare in base alle tratte di navigazione che segue l’equipaggio ma che in linea di massima presentano standard simili.
Quelli in cui siamo stati noi erano adibiti con diverse casupole che loro chiamano “hut”, perlopiù fatti di bambù e dall’allestimento minimalista seppur sempre attrezzate di rete per gli insetti e materassi comprensivi di cuscini. Peraltro ci sono sia le “matrimoniali” che le multiple, come pure le triple e le singole. In alcuni campus lo staff ci diceva che si possono trovare anche le tende, ma a noi non è capitato.





I bagni erano quasi sempre “eco“, con scarico manuale (con la bacinella come si faceva una volta) però sempre completi di carta, sapone e tutto il necessario.
Idem per le docce, difficilmente in questi campus si trova un impianto in grado di erogare l’acqua per come siamo abituati e ancora più raro trovarla calda (quasi impossibile a dirla tutta sopratutto per il tipo di realtà estremamente minimalista che c’è in quei villaggi) ma si riesce sempre ad avere acqua pulita e a lavarsi per andare a letto sereni, su questo nessun dubbio.
In fondo il bello di questa avventura è proprio il suo carattere selvaggio, che nei giorni in cui vivi davvero l’oceano è capace di riportarti indietro alle basi dell’uomo, ad una piacevolissima sensazione di connessione profonda con la natura più vera e inesplorata, ai confini del mondo, ai confini di te.
La sera nei campus si mangia e si beve insieme, tra le buonissime ricette locali ai giochi di comitiva, a lume di candela e sotto la luce delle stelle, con cieli talmente pieni e limpidi che così ne abbiamo visti davvero pochi, perlopiù in corrispondenza dei punti più remoti del pianeta: nei deserti, vicino al polo, in cima ai monti e, appunto, nelle isole deserte.
Se l’idea di condividere questa esperienza con 20 estranei ti spaventa lascia che ti diciamo che è effettivamente uno dei lati più belli dell’avventura: lo staff è preparatissimo e sa impostare da subito il giusto clima e mettere tutti a proprio agio, ma oltre questo la quantità e la qualità dei momenti stupendi che si vivono a bordo insieme è talmente alta che si sale da sconosciuti e si scende da gruppo di amici di una vita.

Pensa che con i ragazzi che erano insieme a noi nella spedizione ci sentiamo ancora a mesi di distanza! Parti col cuore e la mente aperti e vivrai una delle esperienze più belle della tua vita.
Cosa portare con sé nel tour da El Nido a Coron?
Per prepararti al meglio alla spedizione ci sono delle cose che ti potrebbe tornare utile procurarti.
Intanto se ti stai chiedendo come gestiscono i tuoi bagagli, visto che di fatto ti sposti tra due isole maggiori e non si torna ad El Nido una volta raggiunta Coron (Busuanga), sappi che i bagagli grandi prima della partenza vengono raccolti dall’equipaggio per essere incellophanati e resi waterproof per andare sotto coperta, dove saranno irraggiungibili per tutta la durata dei 3 giorni.
A tal proposito ti consigliamo di preparare uno zaino piccolo (dalle dimensioni contenute per poter restare comunque comodo nei movimenti quotidiani) in cui mettere quel poco che ti serve per sopravvivere 3 giorni tra mare e campi.

Per esperienza diretta ti possiamo dire che serve davvero poco, perlopiù qualche maglia per le sere, intimo di ricambio, qualche costume extra, un set per dormire, ciabatte e scarpe scoglio (indispensabili per questo viaggio), crema solare, occhiali da sole, un cappello e repellente per gli insetti.
Nel nostro caso sono state utili anche delle maglie a manica lunga per il mare (tipico abbigliamento da surf) che abbiamo usato nelle lunghe esposizioni al sole, vedi i momenti dedicati allo snorkeling e simili. Questo abbigliamento può anche aiutare nei momenti in cui si incontrano banchi di plancton in acqua, che pur non essendo dannoso per l’uomo tende a pungere e ad indurre nella pelle un po’ di prurito (non è super frequente incontrarli ma può capitare in quelle acque).

L’attrezzatura per lo snorkeling può essere disponibile a bordo previa richiesta esplicita, altrimenti se hai il tuo kit puoi portarlo liberamente con te.
Nota bene: ai campus si scende principalmente passando “via mare”, ovvero nuotando in quanto non ci sono moli o passerelle, per cui le piccole utilità quotidiane conviene averle in una – indispensabile per questo viaggio – DRYBAG (che puoi tranquillamente trovare ad El Nido, la vendono letteralmente ad ogni angolo).
Torna utile per una serie di motivi, sopratutto per tenere cellulari, l’eventuale camera o attrezzatura elettronica in generale, documenti e quei quattro spiccioli che serviranno a pagare i kayak a noleggio in alcune specifiche attrazioni, vedi la Small Lagoon e simili (generalmente non oltre i 2000pesos complessivi) e altre sciocchezze minori.

Dato che ti verrà una voglia matta di fare foto e video ti consigliamo anche di attrezzarti di una cover subacquea per il tuo smartphone, come quella che abbiamo usato noi.
E ricorda anche che per 3 giorni non avrai accesso ad alcun tipo di corrente elettrica, per cui potrebbe tornarti utile un powerbank durevole che ti mantenga il telefono in vita: anche se 9su10 non avrai alcun segnale cellulare (e questo è un lato bellissimo del tour, fidati, ti fa vivere al massimo l’esperienza senza distrazioni) averlo a portata di mano ti permetterà di catturare al momento giusto i momenti più belli da ricordare.
Pronti per l’avventura da El Nido a Coron?
Quando ci chiedono “vi è piaciuta l’avventura da El Nido a Coron?” diventa buffo guardare le nostre facce mutare di colpo in quanto, pur senza parlare, ci si disegna la nostalgia e la felicità in volto. È stata una bellissima esperienza che per due come noi che amano profondamente il mare e la natura in generale, sarebbe da rifare ogni settimana.
Non c’è stato un singolo aspetto che non abbiamo amato e sinceramente l’abbiamo trovata estremamente divertente (nonché fisicamente provante per certi versi) e ben bilanciata, studiata per farti godere quei luoghi remoti al massimo. E gli scenari che abbiamo visto sono stati decisamente tra i più belli e variopinti della nostra vita (e di posti ne abbiamo visti parecchi).

Se ti stai chiedendo quale sia il periodo migliore per andare, sappi che la stagione secca delle Filippine varia un po’ in base a dove vai ma in linea di massima tra Novembre e Maggio puoi affrontare il tour da El Nido a Coron senza troppe difficoltà.
Noi eravamo li a Febbraio e abbiamo avuto un ottimo clima nei giorni di navigazione, caldo e asciutto, con qualche lieve mareggiata lungo la navigazione nei tratti aperti. In alcuni mesi il movimento del mare può farsi più insistente ma non c’è una regola precisa, tutto dipende dal singolo periodo.
Speriamo queste informazioni ti siano utili per la tua prossima avventura e ti auguriamo di vivere al più presto la parte più selvaggia di quelle isole sperdute!
Se usi il social e non ci segui ancora vieni a trovarci su Instagram, dove abbiamo raccontato tutto il mese passato da quelle parti insieme alle altre destinazioni che abbiamo visitato nel nostro viaggio di 5 mesi zaino in spalla in Asia! Ti aspettiamo!
